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Come si fa a cambiare contratto per la fornitura di energia?

Quello che più ci spaventa quando dobbiamo cambiare il fornitore di luce e gas è la burocrazia necessaria per attivare un nuovo contratto.

 

Perciò abbiamo una buona notizia: oggi le procedure di disdetta e attivazione sono diventate molto più snelle e semplici, la documentazione richiesta è minima e i tempi di attesa sono molto più brevi rispetto al passato.

 

Questo cambiamento è stato possibile grazie alla liberalizzazione del mercato energetico, che ha portato all’emanazione di norme per sveltire la burocrazia e favorire la libera concorrenza, agevolando il cliente nella scelta dell’offerta più vicina alle sue reali esigenze.
Vediamo ora passo dopo passo quali sono le procedure per disdire un gestore di luce e gas e attivare un nuovo contratto.

Come cambiare il gestore di luce e gas

Quando si decide di cambiare contratto, non è più necessario disdire il vecchio fornitore: è sufficiente attivare un nuovo contratto per luce e gas e sarà il nuovo operatore ad occuparsi di tutte le pratiche per recedere dal contratto precedente.


Si possono sottoscrivere direttamente online molte offerte che propongono i diversi fornitori di luce e gas, oppure contattando direttamente un venditore, per telefono o presso la propria abitazione.

La documentazione richiesta

Quello che ti serve per sottoscrivere un contratto con un nuovo fornitore di luce e gas è:

  • Generalità dell’intestatario: nome, cognome e codice fiscale (partita iva se si tratta di una fornitura per l’azienda)
  • Indirizzo dell’abitazione presso cui attivare la fornitura
  • L’ultima bolletta di luce e gas, dove trovi il codice POD (per la luce) e il codice PDR (per il gas)
  • Lettura del contatore (il nuovo fornitore comunicherà al precedente i consumi da addebitare nell’ultima bolletta)
  • Iban se vuoi addebitare i pagamenti direttamente sul conto corrente

 

Il POD è un codice composto da 15 caratteri che indica il collegamento tra la propria abitazione e la rete elettrica nazionale, è un codice univoco e non cambia con un nuovo contratto, ma varia solo se si cambia abitazione.
Il PDR è un codice di 14 caratteri numerici e identifica il punto della rete in cui viene rilasciata la fornitura del gas. Anch’esso non cambia in base al contratto, ma se si cambia abitazione si riceve un nuovo codice.
Entrambi i codici si trovano nella prima pagina della bolletta di luce e gas, il POD si può leggere anche dal contatore della luce.

Quali sono i costi per cambiare gestore di luce e gas?

I costi per il cambiare gestore sono generalmente molto contenuti, ad essi si aggiungono i bolli e i depositi cauzionali.

I depositi cauzionali sono stabiliti per legge e per le abitazioni domestiche non possono superare 11,5 euro per kilowatt di potenza. L’importo può essere rateizzato e viene restituito entro 30 giorni al termine del contratto.


Nel mercato libero il fornitore può non richiedere la cauzione nel caso in cui il cliente decide di pagare con addebito diretto sul conto corrente bancario o postale.


Cambiare il fornitore per l’energia elettrica non comporta il pagamento di alcuna penale. Alcuni fornitori, purtroppo, sono disonesti e cercano di spaventare i clienti facendo loro credere che il cambio di gestore sia complicato e costoso, in modo da scoraggiarli a cambiare e farli restare con l’attuale contratto. Non ascoltarli! La legge che tutela il mercato libero stabilisce che non si possono applicare penali, inoltre non bisogna cambiare il contatore e tantomeno fare modifiche all’impianto.

Le tempistiche per il cambio di gestore

La nuova fornitura di luce e gas inizierà appena sarà completata la parte burocratica, quindi quando tutta la documentazione sarà stata registrata e il fornitore sarà pronto per portare fisicamente il servizio presso l’abitazione richiedente. I tempi di solito variano da 3 settimane a 60 giorni e vengono comunicati dal nuovo fornitore, che indicherà una data di attivazione.

In corrispondenza della data di attivazione del nuovo contratto, viene chiesto al cliente di effettuare la lettura dei contatori per consentire al fornitore precedente di quantificare i consumi con precisione. L’importo dovuto risulterà nell’ultima bolletta, dopodiché i consumi si pagheranno al nuovo operatore.

Il passaggio avverrà in modo automatico e senza fastidi per il cliente. Non si rischia di restare senza luce e gas nemmeno per un giorno, come stabilisce la regolamentazione per il libero mercato dell’energia il passaggio deve avvenire senza costi aggiuntivi e senza stacchi di fornitura.

Cosa fare dopo aver sottoscritto un contratto

Se hai effettuato tutti i passaggi sopra elencati, non dovrai fare più nulla: il nuovo contratto è attivo e te ne accorgerai alla prossima bolletta.

Conserva il contratto che riceverai per posta oppure via mail, in modo da ricordare la data di attivazione e la sua durata. Se non ricevi alcuna comunicazione tuttavia non devi preoccuparti, alcuni fornitori non hanno la prassi di inviare la documentazione a casa perché i termini dell’offerta sono già espressi nella bolletta.

Per qualsiasi dubbio, non esitare a contattare il tuo nuovo fornitore, che potrà verificare in pochi minuti lo stato della tua pratica e confermerà l’avvenuta attivazione del nuovo contratto.

Come annullare un contratto

Tutti i contratti per la fornitura di luce e gas possono essere annullati in qualunque momento, questo vale sia per il Libero Mercato che per il Mercato di Maggiore Tutela. Se trovi un’offerta più vantaggiosa o più adatta alle tue necessità, hai il diritto di sottoscrivere un nuovo contratto e recedere da quello del vecchio fornitore, che non potrà opporsi alla tua scelta.

Come abbiamo visto sopra, la comunicazione del recesso spetta al nuovo operatore, che provvederà ad avvisare il precedente fornitore subito dopo la firma del nuovo contratto. La legge prevede un tempo massimo entro il quale il vecchio fornitore deve chiudere il contratto, che corrisponde alla fine del mese successivo a quello della comunicazione.

Il cliente ha il diritto di ripensamento, vale a dire che può decidere di annullare un nuovo contratto entro 14 giorni dalla firma. Trascorso questo termine, il nuovo operatore invierà la comunicazione di recesso alla precedente fornitura.

Può accadere anche di essere vittime di contratti non richiesti. Questi sono contratti che il cliente non ha mai stipulato oppure è stato costretto a farlo da venditori scorretti, insistenti o aggressivi. In questi casi, di solito il cliente si accorge della truffa dopo poche ore, ragionandoci a mente lucida. Anche qui vale il diritto di recedere dal contratto entro i 14 giorni dalla firma. Occorre contattare il servizio clienti (di solito c’è un Numero Verde) o inviare una raccomandata A/R con il modulo di disdetta, non sarà necessario dare spiegazioni né pagare penali.

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